Winesburg, Ohio by Sherwood Anderson

Winesburg, Ohio by Sherwood Anderson

autore:Sherwood Anderson
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
Tags: General, Fiction
ISBN: 9788858404331
editore: Giulio Einaudi Editore
pubblicato: 2011-01-17T23:00:00+00:00


Tandy

Fino a sette anni abitò in una baracca di legno grezzo, su una strada poco frequentata, dalle parti di Trunion Pike. Il padre le badava poco e la madre era morta. Il padre passava il tempo a parlare di religione e a meditarci su. Si proclamava agnostico e era tanto occupato a distruggere l’idea di Dio insinuatasi nei cervelli dei compaesani che non vedeva mai Dio manifestarsi in quella bambina quasi dimenticata, che viveva ora qua ora là, affidata alla carità dei parenti della madre morta.

Arrivò a Winesburg uno straniero e vide nella bambina quello che il padre non aveva saputo vedere. Era un giovanotto alto, dai capelli rossi, quasi sempre ubriaco. A volte lo straniero si sedeva in una poltrona davanti al Nuovo Albergo Willard con Tom Hard, il padre della bambina. Mentre Tom parlava, affermando che per lui Dio non esisteva, lo straniero sorrideva e strizzava l’occhio ai presenti. Tom e lo straniero diventarono amici e stavano spesso insieme.

Lo straniero era figlio di un ricco mercante di Cleveland e era venuto a Winesburg con uno scopo. Voleva guarire dal vizio di bere e pensava che, fuggendo le sue amicizie cittadine e andando a vivere in una comunità rurale, avrebbe avuto maggiori possibilità di vincere la battaglia contro il desiderio che lo distruggeva.

Il suo soggiorno a Winesburg non fu un successo. La noia del tempo da trascorrere lo spinse a bere piú che mai. Tuttavia un successo lo straniero l’ottenne: diede un nome ricco di significato alla figlia di Tom Hard.

Una sera di sbornia, arrivò camminando a zig-zag per la via principale del paese. Tom Hard era seduto in poltrona davanti all’albergo e teneva sulle ginocchia la figlia, che allora aveva cinque anni. Vicino a lui, sul marciapiede, era seduto il giovane George Willard. Lo straniero si lasciò cadere su una poltrona accanto a loro. Aveva il corpo scosso da un tremito e, quando tentò di parlare gli tremava la voce.

Era già tardi e il buio calava sul paese e sulla ferrovia che passava in fondo alla discesa, di fronte all’albergo. Lontano, verso ovest, si sentí l’urlo acuto di un treno passeggeri. Un cane che dormiva in mezzo alla strada si alzò ad abbaiare. Lo straniero cominciò a farfugliare e fece una profezia sulla bambina che era in braccio all’agnostico.

– Io ero venuto qui per smettere di bere, – disse, e gli cominciarono a scorrere lacrime sulle guance. Non guardò Tom Hard, ma si protese avanti e fissò il buio come se stesse avendo una visione. – Ero venuto in campagna per guarire, ma non sono guarito. C’è una ragione –. Si voltò a guardare la bambina, che stava seduta, molto attenta, sulle ginocchia del padre e gli restituí lo sguardo.

Lo straniero prese Tom Hard per un braccio. – Bere non è l’unica cosa che mi affligge, – disse. – C’è dell’altro. Io sono uno che ama e non ho trovato la cosa da amare. Questo è un punto importante, se voi riuscite a comprendere quel che intendo dire. Rende inevitabile la mia distruzione, capite.



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